Covid-19 – Situazione in Italia: caratteristiche dei pazienti deceduti e positivi

C’è una sostanziale differenza tra i numeri di pazienti deceduti, positivi e dimessi, forniti dall’Istituto superiore di sanità e quelli forniti dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile.

Il flusso ISS raccoglie dati individuali di casi con test positivo per SARS-COV-2 diagnosticati dalle Regioni/PPAA. I dati differiscono dai dati forniti dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile che raccolgono dati aggregati.

La Protezione Civile raggruppa infatti i dati sui casi di COVID-19 in tre categorie:

Attualmente positivi: indica la somma dei pazienti ricoverati con sintomi, in terapia intensiva e in isolamento a casa.

Dimessi/guariti: include sia i pazienti dimessi dagli ospedali (ma non necessariamente guariti) sia i casi di accertata guarigione, tramite diagnosi in ospedale o tramite esito dei tamponi con i test di laboratorio.

Deceduti: sono le persone morte e che erano risultate positive al coronavirus; il dato viene poi certificato in un secondo momento dall’Istituto Superiore di Sanità.

La raccolta dei dati non è centralizzata e non sfrutta un sistema univoco per la comunicazione dei dati, che sono inviati giornalmente dalle Regioni alla Protezione Civile. Una volta ricevuti, i dati vengono messi insieme nelle tabelle che ormai ci siamo abituati a vedere, con i conteggi Regione per Regione e i totali.

Qui mostrati i dati del Ministero della Salute e dalla Protezione Civile a confronto con quelli dell’Istituto Superiore di Sanità-ISS (nelle immagini).

La situazione in Italia: 1 aprile 2020, ore 18.00

ATTUALMENTE POSITIVI80572 DECEDUTI – 13155 GUARITI – 16847

Conferenza stampa delle ore 18 dell’1 aprile

  • 110.574 i casi totali, le persone attualmente positive sono 80.572, 13.155 deceduti e 16.847 guariti.

Tra gli 80.572 positivi:

  • 48.134 si trovano in isolamento domiciliare
  • 28.403 ricoverati con sintomi
  • 4.035 in terapia intensiva

Caratteristiche dei pazienti deceduti COVID-19 positivi

L’Istituto Superiore di Sanità pubblica due volte a settimana un’analisi sui dati epidemiologici dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.

Ecco le caratteristiche relative al report del 31 marzo 2020:

Covid-19 - Situazione in Italia: caratteristiche dei pazienti deceduti e positivi
Il flusso ISS di dati individuali di casi con test positivo per SARS-COV-2 diagnosticati dalle Regioni/PPAA .
A cura di: Task force COVID-19 del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica – Istituto Superiore di Sanità

Età media

  • 78 anni

Età mediana

  • 79 anni (più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione la cui età media è di 62 anni)
Covid-19 - Situazione in Italia: caratteristiche dei pazienti deceduti e positivi
Il flusso ISS di dati individuali di casi con test positivo per SARS-COV-2 diagnosticati dalle Regioni/PPAA .
A cura di: Task force COVID-19 del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica – Istituto Superiore di Sanità

Sesso

  • uomini 69,2%
  • donne 30,8%

Patologie pregresse al momento del ricovero

  • Pazienti con 0 patologie pre-esistenti 2,1%
  • Pazienti con 1 patologia pre-esistente 21,6 %
  • Pazienti con 2 patologie pre-esistenti 24,5 %
  • Pazienti con 3 o più patologie pre-esistenti 51,7 %

Aree geografiche con la percentuale maggiore di deceduti

  • Lombardia con 63,5%
  • Emilia Romagna con il 14,3%
  • Piemonte con il 5,7%.
  • Veneto con il 4,3%
Covid-19 - Situazione in Italia: caratteristiche dei pazienti deceduti e positivi
Il flusso ISS di dati individuali di casi con test positivo per SARS-COV-2 diagnosticati dalle Regioni/PPAA .
A cura di: Task force COVID-19 del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica – Istituto Superiore di Sanità

Sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nelle persone decedute

  • febbre 76%
  • dispnea 72%
  • tosse 39%
  • diarrea 6%
  • emottisi 1%

Consulta i Report sulla pagina del sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità.

Sorveglianza e controlli

Nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale.

L’Italia ha bloccato il 30 gennaio con un’Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.

Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza, stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli.

Misure di contenimento

Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge  il 23 febbraio 2020 con misure per il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi.

Successivamente sono stati emanati i seguenti decreti attuativi: il Dpcm 25 febbraio 2020, il Dpcm 1° marzo 2020, il Dpcm 4 marzo 2020, il Dpcm 8 marzo 2020, il Dpcm 9 marzo 2020 #Iorestoacasa, il Dpcm 11 marzo 2020 che chiude le attività commerciali non di prima necessità.

Tra le misure adottate anche l’ordinanza 22 marzo 2020, firmata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno, che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Infine iI Governo ha emanato con il Dpcm 22 marzo 2020 nuove ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Il provvedimento prevede la chiusura delle attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. 

Le disposizioni producono effetto dal 23 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.

Le stesse disposizioni si applicano, cumulativamente al Dpcm 11 marzo 2020 nonché a quelle previste dall’ordinanza del Ministro della salute del 20 marzo 2020 i cui termini di efficacia, già fissati al 25 marzo 2020, sono entrambi prorogati al 3 aprile 2020.

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